MINNITI: IL RISCHIO ATTENTATI E’ ALTISSIMO. TERRORISTI NASCOSTI TRA MIGRANTI
In merito alla dichiarazione del titolare del Viminale ”ISIS mai così forte. E’ la più importante legione straniera che lpa storia moderna ricordi”, sono stato sollecitato da alcuni amici ad esprimere il mio pensiero sul fenomeno di questa immigrazione, che ho sempre contestato perché mal gestita, incontrollata, strumentalizzata, politicizzata, dannosa sotto moltissimi aspetti, eccessivamente dispendiosa e buonista, pericolosa. Oggi i risultati sono ben visibili a tutti. Non intendo fare alcuna polemica ma qualche riflessione si.
Negli ultimi giorni sono stati arrestati, fra l’altro, due terroristi islamici, un egiziano a Foggia e un marocchino a Torino, entrambi con la cittadinanza italiana, nonché a Pompei, algerino islamico (espulso), si lè lanciato con l’auto contro il Santuario: “l’ho fatto per Allah” ed altro ancora. Dunque “nuovi italiani”. Ma la sinistra buonista in uno con la Chiesa di Papa Francesco, straordinario sponsor dell’invasione di clandestini islamici, ma soprattutto con Laura Boldrini (nonostante la clamorosa disfatta elettorale), insistono sulla legge sullo "Ius Soli" che darà la cittadinanza automatica a migliaia di potenziali futuri terroristi islamici.
Papa Francesco continua a sostenere che l’Islam è una “religione di pace”.
Mi sorge spontanea una domando e chiedo: una religione che predica e pratica le pene corporali crudeli, i delitti d’onore, i matrimoni di uomini adulti con bambine (pedofilia), la lapidazione delle adultere, l'impiccagione degli omosessuali, le mutilazioni rituali sui minorenni, il taglio della mano ai ladri, la decapitazione dei nemici, la schiavitù, il non riconoscimento e rispetto delle altre religioni, la soppressione degli apostati, la “legge del taglione”, eccetera, eccetera , come si può considerare “pacifica”?
Qualcuno, non ricordo chi, disse che “l’islam vero è una aggressiva e pericolosa forma di barbarie, e i veri islamici (cioè gli islamisti, che è la abbreviazione di islamo-nazisti = cioè coloro che praticano i dettami coranici e shariatici) sono definibili, prendendo a prestito una efficace espressione della robusta retorica ciceroniana, “hostes humani generis” cioè NEMICI DEL GENERE UMANO”.
Premesso che:
- ad oggi l’Islam non è riconosciuta dallo Stato italiano in quanto i musulmani si sono sempre rifiutati sottoscrivere il protocollo di intesa del riconoscimento della Costituzione;
- l’Islam è il Corano. Comunque e dovunque. Il Corano è incompatibile con la Democrazia, con la Libertà, con i Diritti Umani (O.Fallaci)
- la religione Islamica contrasta fortemente e palesemente con i diritti fondamentali della nostra Costituzione in quanto il Corano predica morte e conquista;
- l’Islam è l’Islam e non c’è un islam moderato e un islam non moderato (C.M.Allam);
- siamo l’unico Stato al mondo che accetta di collaborare, seppur indirettamente, con i terroristi islamici e la criminalità organizzata che gestiscono il traffico dei clandestini;
- l’Islam è in contrasto con l’art. 8 della Costituzione che recita: In Italia possono vivere liberamente i fedeli di ogni religioe: cattolici, protestanti, buddisti, ebrei, musulmani, ecc. purché rispettino le leggi dello Stato italiano;
- condivido pienamente il pensiero di Oriana Fallace “..... è l’immigrazione, non il terrorismo il cavallo di Troia che ha penetrato l’Occidente e trasformerà l’Europa in ciò che io chiamo Eurabia. E’ l’immigrazione, non il terrorismo, l’arma su cui contano per conquistarci, annientarci e distruggerci”;
- l'integrazione comporta l'educazione dei nuovi venuti a inserirsi armonicamente nel tessuto della nazione ospitante, ad accettare le leggi e gli usi fondamentali, a non esigere dal punto di vista legislativo trattamenti privilegiati;
- l'accoglienza senza regole non si deve trasformare in dolorosi conflitti. È necessario far capire ai nuovi immigrati che nei nostri Paesi i rapporti tra lo Stato e le organizzazioni religiose sono profondamente diversi;
- non ci si può appellare, per esempio, ai principi della legge islamica, la sciari'ah, per esigere spazi e prerogative giuridiche specifiche";
- l’uguaglianza davanti alla legge va al di là delle fedi religiose: "Perché si abbia una società integrata è necessario assicurare l'assimilazione di un nucleo minimo di valori, come il principio giuridico dell'uguaglianza di tutti di fronte alla legge. Ci sono infatti popoli ed etnie che hanno una storia e una cultura molto diverse dalla nostra e di cui ci si può domandare se intendano nello stesso senso i diritti umani e anche la nozione di legge"(ctz-Cardinale Martini),
senza addentrarmi troppo sull’argomento, di per se vasto e complesso e che i nostri governanti si sono rifiutati, in parte forse per paura di affrontare la verità, in parte per connivenza, di studiare seriamente ed adeguatamente il fenomeno e capirne le vere motivazioni di questa auto-invasione che per me ha un carattere essenzialmente religioso, e ai molti “ben-pensanti”, onde tentare -temo invano- di imprimere nella loro mente il concetto, che i veri islamici dividono il mondo sostanzialmente in solo due categorie: “LA CASA DELL’ISLAM” dove essi dominano, e “LA CASA DELLA GUERRA” (sarebbe dalle Nostre parti…) dove essi intendono imporsi e si stanno imponendo a qualsiasi costo.
Il resto è aria fritta buonista, miraggio per i gonzi e per i businessmen-catto-comunisti nostrani, che da bravi fifo-islamici tentano di ingraziarsi i veri islamici, sottomettendosi ad ALLAH per il Dio Petrodollaro, ma sarà solo per esserne divorati da ultimi….
Per meglio comprendere come in altre Nazioni i Governi hanno preso e compreso seriamente il fenomeno desidero richiamare l’attenzione, con uno scritto inviatomi da un mio amico che ha vissuto per molti anni nel Paese del Sol Levante intitolato: “Perché il Giappone non ha problemi con l’Islam”.
Avete mai sentito nei media che un politico, un leader o il Primo Ministro di una Nazione islamica abbiano visitato il Giappone? Che io ricordi no in quanto il popolo giapponese si è reso conto di cosa sia realmente l’ISLAM.
Infatti:
-Il Giappone è, forse, l’unico paese che ha tenuto a bada l’Islam.
-Il Giappone ha severe restrizioni all’Islam ed a tutti i musulmani.
-Il Giappone è l’unica nazione che non da la cittadinanza ai musulmani.
-Il Giappone non da la residenza permanete ai musulmani, da solo residenza temporanea e solo sotto stretti parametri. Il primo è il lavoro altrimenti l’espulsione immediata ed effettiva. Una volta ricevuto l’ordine di espulsione il musulmano aspetta in carcere la partenza. Il secondo è quello di non provocare alcuna turbativa all’ordine pubblico.
-Vi è un divieto, chiaro, esplicito e rigoroso, sulla diffusione dell’islam in Giappone. Ne è vietata inoltre ogni forma di divulgazione e proselitismo.
-Le Università del Giappone, non insegnano né la lingua araba né la religione islamica.
-Non è possibile importare il Corano stampato in arabo, ma solo in giapponese e nessuno stampa il Corano in quella lingua. Se anche fosse tutte le case editrici hanno fatto sapere che nessuno lo porrebbe in vendita.
-Secondo i dati pubblicati dal Governo giapponese, è stato dato soggiorno solo a 2 Imam musulmani, per accudire i pochi fedeli dipendenti di multinazionali. Questi Imam musulmani devono parlare giapponese e svolgere i loro riti religiosi nelle loro case, pena l’arresto e l’espulsione.
-Il Giappone è l’unico paese che ha un numero minimo di ambasciate in paesi islamici.
-I musulmani che vivono in Giappone sono solo dipendenti di società estere. Nessuna azienda giapponese ha dipendenti musulmani(dati diffusi dal loro Governo).
-Ancora oggi, i visti a medici, ingegneri, dirigenti e diplomatici musulmani inviati in Giappone da multinazionali, sono concessi, solo sotto stretta sorveglianza. Gli stessi hanno l’obbligo, tra l’altro, di non diffondere nessun tipo di materiale divulgativo pro Islam, pena l’arresto e l’espulsione una volta scontata la pena. Si specifica che le carceri giapponesi non prevedono il menù differenziato per i musulmani ai pasti e non concede spazi e orari per la preghiera islamica.
-Nella maggior parte delle aziende giapponesi includono nelle loro politiche che solo chi non musulmano può fare domanda per un posto di lavoro.
-Il Governo giapponese ritiene che i musulmani sono fondamentalisti e che anche in quest’epoca di globalizzazione, non hanno voglia di cambiare le loro leggi islamiche.
-Un musulmano non può nemmeno pensare di affittare una casa in Giappone.
-Se qualcuno viene a sapere che il suo vicino di casa è un musulmano, informa l’intero quartiere e le autorità di stare allerta.
-Nessuno può avviare una cellula islamica o araba in Giappone, a nessun titolo o sotto qualsiasi forma, quella culturale compresa.
-Non esiste una legge (sharia) personale in Giappone. L’unica legge che esiste è quella Giapponese e non ne sono ammesse altre. Qualsiasi violazione è punita unicamente con la detenzione, non è ammessa infatti la pena pecuniaria per simili reati. Per incitamento all’odio razziale o religioso, la pena minima è di 12 anni. Per reati di questo tipo non sono ammessi benefici sula pena.
-Nella stragrande maggioranza i giapponesi non sono attratti dall’Islam, perché la ritengono una religione pro fanatismo, che incita al razzismo tra i popoli, alla violenza e alla differenziazione tra i sessi a discapito della donna.
-Se una donna giapponese sposa un musulmano, sarà considerata una emarginata per sempre. In quasi tutti i casi le donne sono dovute emigrare.
Dopo l’uccisione del giornalista giapponese e del cooperante ad opera dell’ISIS, il Governo ha inasprito delle limitazioni nei confronti dell’Islam e dei musulmani.
Oggi, per avere i nostri Governi buonisti sottovalutato il fenomeno, saremo costretti a difenderci dal terrone mentre avremmo potuto vivere serenamente se non si fosse patrocinata questa auto-invasione indiscriminata a danno di noi cittadini-contribuenti indifesi.
Gli islamo-nazisti sono nemici del genere umano e dobbiamo guardarcene per salvaguardare la nostra civiltà.
“” Loro, portatori talvolta subdoli di una barbarie primitiva, refrattaria a ogni evoluzione, blaterano continuamente di “ritorno alla purezza dell’islam delle origini” Il che è quanto dire, viste le gesta del loro “Profeta” che se vivesse oggidì commettendo quanto storicamente, da loro stessi accertato e scritto, che commise, verrebbe condannato per crimini contro l’umanità. Costoro sono affetti da una esasperata e perfida brama di dominio che copre la profonda insicurezza delle menti immature e dispotiche di fronte a un mondo che cambia e -in genere- si evolve. Non possiedono -e mai hanno manifestato- alte attitudini militari e tantomeno etiche, bensì più meschine e grossolane inclinazioni al brigantaggio, all’aggressione proditoria, e al tribalismo primitivo ””ctz-.
Concludo facendo presente che contro un nemico spietato, occorre essere intransigenti.
Vedremo chi prevarrà.