Tra tradizione e spettacolo va in scena il Carosello Storico dei Carabinieri - Generale Gianfranco Milillo
Il carosello storico dell’Arma dei Carabinieri è un magnifico spettacolo di coordinazione ed eleganza dato dai Carabinieri a cavallo e che si conclude con la ricostruzione della carica di Pastrengo del 1848. “Carosello” è un termine che deriva dagli antichi tornei che si disputavano in Europa nel mondo feudale specialmente dopo il ritorno dei combattenti dalle crociate. Numerosi ed importanti furono i tornei disputati nel corso dei secoli, ma uno che prelude gli attuali caroselli si può considerare quello del 22 Aprile 1842 nella piazza S.Carlo di Torino in cui quattro squadre di cavalieri compirono tante e perfette evoluzioni da suscitare l’emozione degli astanti. Ma il vero antenato dell’attuale carosello storico fu quello che si svolse il 3 Maggio a Piazza di Siena a Roma (in quella che è diventata, in seguito, la sede annuale del Carosello) in occasione delle nozze tra Tommaso di Savoia ed Isabella di Baviera. Il primo vero e proprio Carosello storico, però, fu quello svoltosi a Roma il 9 Luglio 1933 ed ebbe protagonisti le unità a cavallo dei carabinieri che indossavano le divise storiche dell’arma, come quella del 1833 e quella dei carabinieri di Sardegna del 1853, seguite da quelle usate ed indossate nei momenti più significativi della storia dell’Arma, da quelle usate in Crimea nel 1854 a quelle usate in Libia e nella prima guerra mondiale. Anche se ora non si usano più le divise antiche ma l’uniforme storica, il Carosello è sempre definito “storico” perché gli esercizi con le loro figurazioni ripropongono i movimenti di truppe in combattimento e lo spettacolo raggiunge il suo punto più alto nel ricordo della carica di Pastrengo come già ricordato. Quello fu l’episodio più esaltante per lo squadrone reale dei carabinieri che formavano la guardia del Re Carlo Alberto e il 30 Aprile 1848, nel corso della prima guerra d’indipendenza, non solo gli salvarono la vita, ma con l’impeto del loro attacco improvviso spinsero il resto delle truppe in una carica che fece indietreggiare gli austriaci, provocando in quell’occasione la vittoria delle truppe sabaude. Ancora oggi la carica a cavallo suscita sempre l’entusiasmo incondizionato degli spettatori. Questa manifestazione è tanto apprezzata da essere stata richiesta, nel corso degli anni, in altre nazioni in occasioni particolari, come, ad esempio nel Giugno 1953 quando uno Squadrone di Carabinieri partecipò a Parigi al grande Carosello della Cavalleria mondiale suscitando l’unanime apprezzamento da parte dei cronisti. In particolare “Le Figarò” si espresse così: “Uno spettacolo veramente grandioso, che ha colpito la fierezza di tutti gli italiani presenti, è stato il brillante comportamento dello squadrone dei Carabinieri che hanno meritato applausi a scena aperta per la sincronia dei movimenti e la fantasia delle evoluzioni”.
I Carabinieri furono invitati, in seguito, a Bruxelles nel 1958 per l’Esposizione Universale e a Francoforte sul Meno nel 1972 per il concorso ippico internazionale. Il carosello è stato eseguito anche in molte città italiane e per l’arrivo di personalità straniere. Tra i più entusiasti si è mostrata la Regina Elisabetta d’Inghilterra che, nel 1980, al termine dello spettacolo volle scendere addirittura al bordo del campo per complimentarsi personalmente con il comandante dei due squadroni ed in seguito richiese la loro presenza a Londra nel corso dei festeggiamenti per il suo 60esimo anniversario di regno. Protagonista di questo affascinante spettacolo è il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo che è l’unico appartenente alle forze armate interamente formato da cavalieri. I carabinieri si sono sempre distinti sia nella storia, sia nello sport equestre che ha dato all’Italia campioni come i fratelli D’Inzeo, e questo Reggimento è l’erede di quelle gloriose tradizioni. Svolge, comunque, anche attività istituzionali per la tutela e la sicurezza pubblica, viene impiegato nelle aree verdi e nelle zone archeologiche ed anche in servizi di rappresentanza e d’onore. Il suo gruppo Squadroni, inoltre, è il protagonista del celebre Carosello Storico la cui componente fondamentale è la quadriglia. I cavalli sono addestrati a compiere le loro manovre come fossero un solo cavallo con un coordinamento perfetto e questo richiede un continuo esercizio che ha portato ad eseguire figure sempre più complesse ed articolate. A rendere ancora più bello lo spettacolo contribuisce la fanfara che è il più antico reparto musicale dell’Arma dei Carabinieri. Questa è l’erede dei musicanti che accompagnavano le truppe in battaglia, poiché era difficile diffondere gli ordini a voce era fondamentale il suono delle trombe per comunicare gli ordini ai soldati. Da loro derivò la Fanfara, e a questo riguardo già il 25 Agosto 1884 venne pubblicata nel Giornale Militare Ufficiale la complessa normativa che regolava anche l’accordatura degli strumenti da usare nella Fanfara della Legione Allievi Carabinieri, in seguito denominata “Musica” fino a quando, nel 1910, assunse ufficialmente la denominazione di “Banda della Legione Allievi Carabinieri Reali”. Nel 1963 l’originale drappello di trombettieri fu trasformato in Fanfara reggimentale e, da allora, la loro presenza rende ancora più coreografico il Carosello, in quanto il loro pennacchio bianco e rosso crea un contrasto cromatico con quello rosso e blu degli Squadroni. La Fanfara viene spesso invitata a tenere concerti indipendentemente dal Carosello, ma, certamente, insieme Fanfara e Squadroni con il Carosello Storico costituiscono il fiore all’occhiello dell’Arma tutta.