Legalità, successo per l’evento della Fondazione guidata dal generale Gianfranco Milillo
“Un confronto molto fattivo e utile sulla sicurezza in Italia e nel mondo: ciò che è emerso è la necessità di una nuovo tipo di formazione e nel contempo un coordinamento che garantisca modalità operative comuni. L’obiettivo è che dove non arrivano le Forze dell’Ordine devono arrivare le security”. A dirlo è il Generale Gianfranco Milillo della Fondazione Legalità e Sviluppo che nella ricorrenza del suo decennale ha proposto un confronto cui hanno preso parte tra gli altri il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il Vice Comandante Generale dell’Arma Antonio Ricciardi, uno dei suoi predecessori Carlo Gualdi, il Presidente della Commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello. E ancora alti rappresentanti Istituzionali e della Magistratura della Corte dei Conti, di Enti, Federmanager, Confcommercio, Ordini professionali e istituti di settore. “Serve – spiega il generale Gianfranco Milillo – una compagnia di sicurezza in grado di garantire i servizi italiani anche all’estero. Sicurezza è un termine molla ampio, che non si restringe alla sola lotta alla micro criminalità. Si pensi al mondo del lavoro dove la sicurezza è parte del motore di sviluppo e crescita. Al termine dell’evento che abbiamo tenuto a Roma si è deciso di convocare un tavolo di confronto fra tutti i responsabili della sicurezza per poter uniformare metodi e obiettivi”. “Va affiancato l’operato dello Stato con Sigle e Protocolli di intesa per rendere ancora più impermeabili le aziende, le imprese e la Società Civile e Militare agli interessi delinquenziali e/o terroristici. Denunciare la forte influenza sull’economia imposta dal sistema criminale e promuovere – continuare il generale Milillo - formule e partecipazioni valide allo Sviluppo di Impresa giovanile e non. Bisogna potenziare il senso e la cultura della Sicurezza in ambito societario e aziendale, pubblico e privato. Fare conoscere i principi ispiratori dei nuovi ruoli e delle nuove responsabilità dell’Impresa moderna e delle Sturt-Up”.
Articolo originale su Ilvelino.it